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Una casa editrice con giardino.


In vetrina

la mente mente copertina

La mente mente?

Quante volte vi è capitato di spostarvi da una parte all’altra della casa e di colpo chiedervi: “Cos’è che dovevo fare?”. O di avere quella musica in testa che non vi lascia in pace? Tutto ciò è frutto di una mente iperattiva, che schizza da un pensiero a un altro come una pallina da flipper, fuori dal nostro controllo e spesso dalla nostra consapevolezza.
La cosa assurda è che la stessa mente di cui siamo schiavi è al contempo il mezzo che ci serve a gestire la nostra vita. Come la mettiamo? Questo libro esplora il funzionamento - a volte paradossale – della mente, cercando di fornire gli strumenti adatti a riportarla sotto il controllo della nostra volontà.

Andrea De Giorgio è dottore di ricerca in Scienze della Persona, dove ha discusso una tesi di ambito neuroscientifico, ed è attualmente ricercatore universitario. Insegna Psicologia fisiologica e delle emozioni presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi eCampus e presso Corso di Laurea in Infermieristica è titolare dell’ADE di Neuroscienze del comportamento ed educazione mentale. Nel campo della ricerca si è occupato di modelli sperimentali di disabilità intellettiva e attualmente si occupa dello studio delle emozioni, in particolare del loro riconoscimento, gestione e regolazione attraverso pratiche meditative e contemplative. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche internazionali peer-reviewed e di contributi divulgativi su regolazione emotiva e mindfulness. Segue un importante progetto di umanizzazione in sanità attraverso l’uso del modello IARA®, è giornalista pubblicista e collabora con testate nazionali. È stato presente in veste di ricercatore al primo simposio The Mindscience of Reality presso l’Università di Pisa alla presenza del XIV Dalai Lama. ANDREA DE GIORGIO LA MENTE MENTE? Chi siamo quando nessuno guarda

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una favola a tavola copertina

Il Genoa e la Stella

Gli highlights a colori di uno scudetto violato

7 giugno 1925. Genoa e Bologna giocano la finale-spareggio della Lega Nord. In pratica la finale del campionato, visto che allora la finalissima contro la vincente della Lega Sud era una formalità. Si gioca a Milano, sul campo di viale Lombardia: il pubblico straripante si ammassa a bordo campo e 200 agenti chiamati a rinforzo non arriveranno mai...
Con il Genoa in vantaggio 2-0, al 61’ un tiro del bolognese Muzzioli è deviato da De Prà in angolo: così decreta l’arbitro avv. Mauro; i tifosi bolognesi, fra cui il gerarca Leandro Arpinati (presidente della Federcalcio a partire dall’anno successivo...), invadono il campo dopo avere scagliato il pallone in rete. Pretendono il gol che l’arbitro, circondato e intimorito, concede per il quieto vivere, salvo bisbigliare all’orecchio del genoano De Vecchi che la gara finisce lì e che il Genoa l’avrà vinta a tavolino.
Ma il risultato a tavolino non arriverà mai: l’arbitro Mauro, secondo alcune fonti sotto minaccia, si rimangerà tutto scrivendo che la gara va considerata nulla per la presenza di estranei in campo...
Dopo un secondo spareggio sul “neutro” di Torino terminato 1-1 (con i tifosi rossoblù presi a revolverate alla stazione di Porta Nuova), il Genoa perderà “finalmente” un terzo spareggio, giocato a porte chiuse a Milano, nel mese di agosto e alle sette del mattino, con i bolognesi preavvertiti in segreto dell’orario e della sede della partita.
Enrico Sabbatini, “team manager” felsineo, ricorda a proposito del sopralluogo sul campo del terzo spareggio:«Poi visitiamo gli spogliatoi, facciamo la conoscenza del custode, in tasca del quale facciamo scivolare 20 lire. Così otteniamo che il più spazioso spogliatoio sia a noi riservato e soprattutto che la partita venga giocata con i nostri palloni. Il custode non ha difficoltà ad accogliere le nostre richieste ed in garanzia ci dà i tre palloni che egli aveva già approntato...» Secondo una recente indagine dell’autorevole quotidiano «The Guardian» è questo il più grave torto mai subito, nel mondo, da una squadra di calcio.
Tutto il popolo genoano chiede giustizia e reclama tutt’oggi quello scudetto..
Il Genoa e la Stella racconta gli highlights delle finali attraverso le illustrazioni di Marco Montaruli, commentate dalle cronache dell’epoca.

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Messico e Cagliari Cover

Messico e Cagliari

Album emotivo da una stagione unica

Questo libro può sembrare forse un po’ strano, non per niente l’ho definito un album emotivo. Avevo voglia di raccontare quello che per me fu, grazie anche al calcio e nonostante la retrocessione del mio Genoa in serie C, quel 1970 che ricordo fra gli anni più belli, forse il più bello della mia vita.
Ma non volevo ripetere tutto ciò che sullo scudetto del Cagliari e sul mondiale messicano è stato detto e ridetto fin troppo: anche perché basta andare su youtube per trovare decine di video con gol e interviste...
Ecco dunque italiagermaniaquattroatre, una serie di racconti ambientati nel mio mondo, il quartiere di Marassi di allora, che rimbalzano via satellite con le immagini tremule e in bianco e nero del mondiale messicano.
Ecco dunque, al fianco di una ricostruzione di “Messico e Cagliari”, una “bacheca” soggettiva, fatta di fotografie e piccoli aneddoti raccontati in parte dai protagonisti: ricordi inediti o quasi, meglio se personali.
Ecco dunque, sempre in chiave soggettiva, il collegamento in alcuni casi sorprendente fra evento sportivo e cronaca. Un esempio su tutti? Il Cagliari vince lo scudetto il 12 aprile 1970 e il giorno successivo inizia il dramma dell’Apollo 13 nello spazio. Mi sono divertito a mettere insieme questo “Messico e Cagliari”. Spero che qualcuno si diverta a leggerlo
Fabrizio Càlzia

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Ho visto Faber giocare

Ho visto Faber giocare

Ottobre 1946: uno spaesato Bicio De André arriva in prima elementare accompagnato dalla mamma Luisa. La maestra lo mette nel banco insieme a Mauro Tiraoro. Nasce così un’amicizia che percorrerà, lungo scorribande, goliardie e (dis)avventure, l'infanzia e l’adolescenza dei due enfants terribles. Che poi erano tre, con quel disgraziato di Cicci Durante a completare la banda di via Piave... Mauro Tiraoro ha conosciuto Fabrizio che avevano le braghe corte. Dalle elementari al militare ne hanno combinate di tutti i colori. Questo libro, prima ancora che un saggio, ne è assaggio...

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Ho visto Faber giocare
MAURO TIRAORO
88 pagine – formato 12x16,5 cm - 10,00 Euro
ISBN 978-88-95369-63-1


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Azzurro Donna

Azzurro Donna

Il calcio femminile fra oggi e origini

Vero che si entrava gratis, ma il tutto esaurito allo Stadium di Torino per Juventus-Fiorentina, partitissima del campionato femminile 2018-2019 la dice lunga su dove le donne del pallone vogliono e possono arrivare. Il dado è tratto, e anche l’Italia sta recuperando il tempo perduto: non per niente le azzurre si sono qualificate – mancavano da 20 anni – , ai Mondiali di Francia 2019. Che vanno in diretta TV anche in Italia. E questo è un altro buon segno. Il resto (facile a dirsi) verrà dal campo. Da un calcio in crescita che vuole e deve coinvolgere anche le giovanissime. Questo libro vuole raccontare e raccogliere le voci di oggi e le storie delle pioniere. Che nel 2018 hanno festeggiato il 50° anniversario del loro primo campionato e nel 2019 celebrano il mezzo secolo dal loro primo trionfo in maglia azzurra: 3-1 sulla Danimarca e Italia campione d’Europa.

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Azzurro Donna
FABRIZIO CALZIA
96 pagine – formato 13x21 cm - 10,00 Euro
ISBN 978-88-95369-23-5


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Lo scudetto dei pompieri

Lo scudetto dei pompieri

FABRIZIO CALZIA con Gianfelice Facchetti

1944: l’Italia è in guerra e spezzata in due ma il campionato di calcio non si ferma. La Federazione indice ufficialmente il torneo, il girone unico è una chimera, partecipano solo le squadre delle città al di qua della linea gotica. Diversi accorgimenti e stratagemmi fanno sì che i calciatori non finiscano al fronte: il Torino diventa Fiat, i suoi giocatori assunti dall’azienda “di stato”; lo Spezia diventa una squadra di pompieri, i suoi ragazzi vengono imprestati (e arruolati) al 42° Corpo dei Vigili del Fuoco della città devastata dalle bombe. Per gli atleti spezzini inizia un’odissea che avrà un finale dolceamaro: i pompieri-calciatori affrontano le trasferte emiliane con l’auotobotte di servizio, ne riempiono la pancia di sale che barattano con ogni bendidio introvabile alla Spezia: olio, salumi, formaggi... La squadra è forte, Ottavio Barbieri è un allenatore geniale e adotta, primo in Italia, il catenaccio e il libero. Gli avversari, più forti, non ne vengono a capo: in semifinale i pompieri espugnano Bologna, nel girone finale si trovano di fronte il Venezia e il Grande Torino. Pareggiano con i lagunari e il 16 luglio compiono l’impresa: all’Arena di Milano battono 2-1 i granata e vincono lo scudetto. Poche settimane dopo la Federazione si rimangia tutto: “Non è valido”, sbraitano come dei bambini. Lo scudetto viene scucito dalle maglie bianche dei pompieri-campioni. Ma questa è un'altra storia...

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Lo scudetto dei pompieri

104 pagine – formato 13x21 cm - 10 Euro
ISBN 978-88-95369-59-4


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Le nuvole di Superga

Le nuvole di Superga

Il racconto in favole del Grande Torino

Leggeri, come in punta di piedi, tenuti sospesi da fili sottilissimi che intrecciano ricordi e premonizioni, sogni e presente, gli undici racconti di questo libro sfilano, allineati nelle pagine, con la cadenza di una squadra di calcio, disposta a centrocampo prima dell'avvio della partita. Undici, perché undici sono i campioni: quelli di Superga, gli imbattibili del Grande Torino. Con una levità, e di scrittura e di immagini, che, bella e coerente, si riflette nell'asciuttezza dei brani, la tensione gentile del narrare accompagna, senza contraddizioni, chi legge in territori intimistici e visionari, concretissimi e onirici. Su tutto, poi, aleggia come un senso di mistero ma anche di speranza, quasi che il destino, impietoso e pur già consumato, possa in qualche modo, come dire, godere di un ripensamento e all'ultimo riscattare, recuperare, salvare. Come una rete vincente segnata al novantesimo. Fra titoli che alludono e richiamano, in storie che si disvelano nella impalpabile delicatezza di un pensiero o nell'intento di un gesto, tramite un dialogare a volte persino provocatorio, la lettura si scioglie, fluida e lineare, come il dolce scivolare delle nuvole nel cielo, generosa negli squarci poetici quanto terribilmente cruda nella sua durezza. (Dalla presentazione di Franco Ossola) Fabrizio Càlzia è nato a Genova nel 1960. Scrittore, editore, papà, appassionato di letteratura e di calcio, in tempi recenti ha realizzato e pubblicato diverse edizioni dell'album ufficiale delle figurine del Toro nonché, nel 2009, la storia a fumetti del Grande Torino.

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Le nuvole di Superga
FABRIZIO CALZIA
48 pagine – formato 13x21 cm - 10,00 Euro
ISBN 978-88-95369-20-4


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LEVEL 61

LEVEL 61

I videogiochi sessant’anni dopo "Tennis for two"

Sono più di due miliardi i videogiocatori in tutto il mondo: quasi il 30% dell’umanità. L’industria dei videogiochi si appresta a toccare il tetto dei 100 miliardi di dollari. Come si spiega questo successo? In che modo vengono condizionati i videogiocatori? Quali saranno i futuri cambiamenti dei videogiochi commerciali? Dobbiamo prepararci a un’era ludica? Level 61 è un viaggio nel mondo dei videogiochi, un tentativo di fornire risposte e formulare nuove domande. Cresciuta tra carta e pixel, Léonie Aonzo si è diplomata presso l’accademia di belle arti di Urbino con una tesi sui videogiochi. Da allora, questa ricerca si è evoluta in un vero e proprio viaggio di scoperta. In continuo aggiornamento.

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MARE FABER
LÉONIE AONZO
120 pagine – formato 13x21 cm - 15,00 Euro
ISBN 978-88-95369-61-7


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Lo scudetto dei pompieri

MARE FABER

Le storie di Crêuza de mä

Il regista Wim Wenders considera Crêuza de mä l’album più bello nella storia moderna della musica. Il lavoro di Fabrizio De André e di Mauro Pagani festeggia nel 2019 il suo 35° anniversario. Guido Festinese, esperto segugio di musica e musiche, ne ricerca spunti e origini mettendo insieme indizio dopo indizio, tassello dopo tassello, le storie che hanno portato a comporre il disco riconosciuto come capostipite della world music. E oltre. Giornalista e docente di storia ed estetiche delle musiche afroamericane, Guido Festinese si occupa di cronaca e critica musicale dal 1985. Ha collaborato e collabora con molte testate musicali nazionali, è stato consulente musicale per Radiotre e Comune di Genova, e ha diretto la rivista World Music Magazine. Ha organizzato e diretto eventi culturali, mostre, incontri, partecipato alla scrittura di una decina di testi critici, e, come relatore, a molti festival storici. Ha scritto e messo in scena tre testi teatrali sul jazz. Vorrebbe vivere nel cuore dell’Isola d’Elba, senza telefono, leggere, e ascoltare art rock canterburyano degli anni ’70.

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MARE FABER
GUIDO FESTINESE
144 pagine – formato 13x21 cm - 15,00 Euro
ISBN 978-88-95369-60-0


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La passeggiata dell’Acquasola

La passeggiata dell’Acquasola

Un giardino pubblico a Genova dal Settecento ai giorni nostri

La passeggiata dell’Acquasola ha origine nei primi decenni dell’Ottocento, quando l’architetto Carlo Barabino viene incaricato dalla municipalità di Genova di progettare un pubblico passeggio su una vecchia discarica sorta fuori delle vecchie mura cinquecentesche, ormai inservibili dopo la creazione delle “fronti basse” lungo il Bisagno. Il progetto originario si estendeva fino sotto il bastione ove oggi si trova il museo d’arte orientale “Edoardo Chiossone”. La progressiva riduzione della sua superficie a partire dalla metà del XIX secolo, in seguito alla creazione del parco della villetta Dinegro, dell’apertura di piazza Corvetto e del protendimento di via Assarotti (odierna via Roma), la messa a dimora di nuovi alberi e la creazione di campi da gioco e di una pista per automobili a pedali ne alterano l’aspetto. Con gli interventi effettuati nel Novecento, le distruzioni cagionate dalla seconda guerra mondiale e la piantumazione di nuovi filari di alberi si modifica ancora il disegno geometrico voluto dal Barabino, tanto che negli ultimi decenni l’Acquasola assume più frequentemente la denominazione di parco. Il libro ripercorre le vicende della passeggiata, dalle origini fino al recente progetto di costruzione di un parcheggio pubblico sotto una parte della spianata e di riordino della vegetazione. I numerosi disegni e progetti, molti dei quali inediti, rinvenuti negli archivi comunali, narrano le trasformazioni avvenute o previste nel corso dei due secoli di vita di un luogo ameno, particolarmente apprezzato dai genovesi e dai forestieri.

Giorgio Rossini
Architetto, è entrato nel 1980 nell’amministrazione del Ministero per i Beni Culturali ed ha operato presso la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Liguria. Dal 2002 al 2004 ha ricoperto l’incarico di Soprintendente a Venezia, e dal 2005 al 2012 a Genova. Ha progettato e diretto lavori di restauro di numerosi edifici monumentali della Liguria. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui i seguenti volumi: L’architettura degli Ordini Mendicanti in Liguria nel Due e Trecento (1982), Levanto nel Rinascimento e il convento della Santissima Annunziata (1993), La Cappella Sistina di Savona. Architettura francescana e mecenatismo roveresco (2000), La cittadella di Sarzana. Storia e restauro di una fortificazione medicea in Liguria (2005), Michele Fenati 1885-1973. Un architetto civico tra Eclettismo e Razionalismo (2017). Ha curato la pubblicazione di libri e cataloghi di mostre.

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La passeggiata dell’Acquasola
Giorgio Rossini
112 pagine – formato 21x29,7 cm - 15,00 Euro
ISBN 978-88-95369-19-8


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cosa ha fatto il genoa copertina

cosa ha fatto il genoa

Gli anni di MARTINA ROMANO TESTONI

Faccenda racconta il suo gol al Napoli e Iachini quello alla Juve; “Motorizzi” rivede la sua sassata-promozione sotto la Nord mentre il capitano non le manda a dire... Ci sono Picchiagorin che a fine gara torna un pezzo di pane, San Martina che vola e Ruspa che, vabbè si sa, a momenti finisce in corso de Stefanis per la finta di Zico...

E ci sono loro, mister Simoni che torna e ci riporta in A mentre o scio Renso tra un mugugno e l’altro gongola sornione... E ci siamo noi, i ragazzi della Nord di sempre, diventati oggi adulti, papà. Maturi? Fino a quando non gioca il Genoa...

Dicono fosse un calcio diverso, un mondo diverso, più genuino e sempregenoano: con il presentatore della TV privata che chiamava direttamente il goleador mezz’ora prima della trasmissione; e magari, visto che era tardi, lo passava a prendere in macchina. C’era il presidente che allagava i Distinti prima della partita, così la gente doveva stare in piedi e “ce ne stava di più”; nel mentre il mediano tuttospinta cercava invano un parcheggio sotto le gradinate del vecchio “Ferraris”...

Non saranno state solo rose e fiori in quegli anni; però il Genoa che salta fuori da questo album, le cui fotografie (o figurine?) riemergono dalla viva voce dei protagonisti di allora, profuma di famiglia. E porta un sorriso.

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Copertina De Andre' è solo ROSSOBLU'

FABER È SOLO ROSSOBLU

Il libro del De André genoano

Il Fabrizio più autentico, più genovese, più viscerale ricordato per la prima volta - autorevolmente e amorevolmente - da quanti lo conoscevano bene.
Tanti gli aneddoti, numerosi gli inediti (a cominciare dall'immagine di copertina, con Faber e quella sciarpa che ha voluto con sé per sempre...) raccontati in un libro denso e intenso che, da buon genovese, banda alle ciance e concentra in un volume tascabile un'infinità di notizie e particolari.

Ma non basta: la copertina del libro si anima grazie a un'applicazione (Layar) scaricabile gratis su cellulari, tablet, ipad. Layar fa partire un video con la gradinata Nord che canta Creuza de ma quella canzone d'amore che Faber non scrisse e che il popolo rossoblù ha eletto a inno.


Faber rossoblù è raccontato da Fabrizio Càlzia e Laura Monferdini. Il primo ha il Genoa nel sangue e Faber nel DNA, tanto da aver dedicato ai rossoblù numerosi libri e a De André il racconto a fumetti "Uomo Faber"; la seconda è tifosa rossoblù fin dalla culla e profonda conoscitrice del Cantautore, al punto da risultare da anni la vera anima del negozio-museo al 29 rosso di via del Campo.

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Fabrizio Càlzia – Laura Monferdini
Faber è solo rossoblù
96 pagine di cui 16 a colori - Formato 12x17 cm - Euro 4,90
ISBN 978 – 88 – 95369 – 38 - 9

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Pavese - Inediti

CESARE PAVESE

Inediti

Nell’agosto del 1922 un Cesare Pavese non ancora quattordicenne trascorre dodici giorni di vacanza al mare in un campo scout e affida a questo diario — pubblicato da Galata una prima volta nel 2008 — il resoconto dettagliato della sua “avventura”: tracce del futuro scrittore che di lì a breve (a cominciare dal successivo 1923) impugnerà la penna per comporre le sue prime opere. Alla primavera dello stesso 1923 risale un poemetto finora inedito: Amore indiano, un “brufolo poetico” in terzine dantesche e di evidente ispirazione salgariana.. Si tratta di un ulteriore documento di quel convinto e assiduo tirocinio poetico, non sempre e non tutto riconducibile a un semplice apprendistato. Chiari i riferimenti autobiografici e l’influenza degli autori letti e studiati a scuola (Dante in primis) e non (Salgari per l’appunto).

Mariarosa Masoero è docente di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Ha fondato e dirige una rivista di Letteratura italiana, “Levia Gravia”. È direttore del Centro Studi “Guido Gozzano – Cesare Pavese” (Università di Torino). Si è occupata di favole pastorali, di letteratura di viaggio, di letteratura femminile, di autori del Novecento (in particolare Guido Gozzano e Cesare Pavese); da alcuni anni si interessa della memorialistica della deportazione.

Felice Pozzo, classe 1945, è considerato fra i principali studiosi della vita e dell'opera di Emilio Salgari. Allo scrittore ha dedicato numerosi articoli, saggi, pubblicazioni, interventi a convegni, curatele di nuove edizioni e conferenze in Italia e all'Estero.

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